Una quantità enorme di persone trascorre la notte cercando di abbandonarsi alle braccia di Morfeo. Ecco che cosa fare quando quello che dovrebbe essere un gesto semplice e naturale come dormire fa fatica ad essere messo in atto.
Pare che a soffrirne siano 12 milioni di italiani, cioè il 20% della popolazione, si tratta un disturbo del sonno tra i più comuni, l’insonnia. A soffrirne sono spesso le donne, che poi si ritrovano stanche a dover affrontare lavoro e famiglia.
Le cause? Sono molte, accanto alle cattive abitudini alimentari le più comuni sono ansia, stress e nervosismo. A queste vanno aggiunte abitudini di sonno sbagliate, jet lag, assunzione di farmaci e, in alcuni casi, problemi di salute. Se il fastidio e gli effetti sono sempre gli stessi l’insonnia è di diverso tipo in base alla durata del disturbo. Transitoria, se dura per meno di un mese, a breve termine, se va da uno a sei mesi o cronica se permane per oltre 6 mesi.
Se in questo caso è consigliabile vedere degli specialisti, nelle prime due eventualità qualcosa si può fare da soli. Il trucco è cambiare la proprie abitudini e attuare una serie di comportamenti che permettano di associare la camera da letto a un sonno sereno e non alla frustrazione che deriva dallo stare svegli nel cuore della notte.