Mal di gola e altri malanni (di stagione, ma non solo)? La soluzione viene dalle api. Questi preziosi insetti raccolgono la resina degli alberi per trasformarla in un antibiotico e antibatterico naturale.
Il suo nome è conosciuto: la propoli è un rimedio fitoterapico molto utilizzato, specie in questa stagione invernale. Può derivare sia dalle piante che dagli animali: anche questi ultimi, infatti, si servono di sostanze antibiotiche naturali per proteggersi da batteri, virus, funghi e parassiti. La propoli viene prodotta dalle api alla fine della stagione di raccolta dei pollini, tra agosto ed ottobre, quando questi preziosi insetti si preparano a fronteggiare l’inverno. La materia prima della propoli non è altro che resina, raccolta e trasformata dalle secrezioni salivari delle api per renderla ulteriormente efficace come disinfettante. Il processo si compone di tre passaggi.
1) La raccolta delle resine
Ad alcune api bottinatrici viene affidato il compito di raccogliere resine dai germogli di foglie e dalle cortecce di alcune specie di alberi. La resina è una sostanza prodotta dalle piante per proteggersi da malattie e parassiti. Quando un albero viene danneggiato secerne resina con la quale va a curare e a sigillare la parte malata per evitare di contrarre infezioni e di venire attaccato da funghi. Allo stesso modo, quando i parassiti attaccano l’albero, la pianta li contrattacca producendo resina che uccide insetti e larve. Le api raccolgono queste resine da alcuni specifici tipi di alberi, in base all’area in cui si trova l’alveare. In Italia le piante più comuni sono conifere (abeti, pini), pioppi, faggi, frassini, ippocastani, ontani, betulle, salici e querce.
Estratto della rubrica “Saperne di più” della rivista PesoPERFECTO n°41
[ssba]